Sport in ginocchio per il Covid

19/04/2021

Il 61% delle associazioni e società sportive italiane ha registrato perdite superiori al 50% nel 2020. Una società su dieci dichiara che non riaprirà più a causa degli effetti della pandemia: la maggior parte per il livello troppo alto dei costi da sostenere

Il 61% delle associazioni e società sportive italiane ha registrato perdite superiori al 50% nel 2020. Una società su dieci dichiara che non riaprirà più a causa degli effetti della pandemia: la maggior parte per il livello troppo alto dei costi da sostenere, ma molte realtà imputano questi numeri alla mancanza di aiuti da parte del governo. La perdita di volume d’affari si riflette anche sul numero di collaboratori e di iscritti, in picchiata libera. È quanto emerge dall’analisi realizzata da Sport e salute Spa per capire la situazione di associazioni e società sportive a seguito della pandemia. L’indagine è stata realizzata su un campione di 8.470 organizzazioni sportive italiane.

Il primo dato che salta all’occhio dall’analisi dell’indagine è che l’Italia perderà il 10% delle proprie organizzazioni sportive. Infatti, poco meno di una realtà su dieci ha dichiarato che non riaprirà più le saracinesche una volta terminata definitivamente la pandemia. La prima motivazione data è l’alto livello dei costi da sostenere (risposta fornita dal 32% degli intervistati), ma appena sotto viene indicata la mancanza di aiuti di stato (27%). Su questo aspetto la sottosegretaria allo sport Valentina Vezzali ha già dichiarato che ci saranno a breve degli interventi aggiuntivi per il comparto dell’associazionismo sportivo oltre alle nuove indennità per i collaboratori finanziate con 350 milioni di euro dal decreto Sostegni 1.

La terza motivazione presentata dalle associazioni è quella della riduzione del numero degli iscritti, uno degli effetti più concreti della pandemia in corso, che tra l’altro non accenna a ridursi. La quasi totalità delle organizzazioni (91%) ha infatti dichiarato di aver subito delle consistenti perdite nel numero di iscritti e praticanti rispetto al 2019: ben oltre il 50% per quattro organizzazioni su dieci. La quarta motivazione indicata è la riduzione dei ricavi e anche sotto questo aspetto il quadro non è rassicurante. Il 97% ha dichiarato di aver subito perdite rispetto al 2019; il 61%, come detto, stima un calo della metà del proprio fatturato, mentre arriviamo all’85% con perdite superiori al 31%. Le perdite si protrarranno anche per il 2021: il 78% della platea ha la certezza di registrare un calo, nel 44% dei casi superiore al 50% delle proprie entrate.

ItaliaOggi – del 17/04/2021